Successione mortis causa
La successione a causa di morte si distingue in successione a titolo universale e successione a titolo particolare.
La successione universale indica la trasmissione della generalità dei rapporti giuridici del defunto. In questo caso, il successore subentra nella posizione giuridica patrimoniale del defunto, sia pure per quota, tanto i diritti quanto i debiti del defunto. Succede al defunto anche nei giudizi in corso. Il successore universale prende il nome di erede.
La successione particolare indica invece la vicenda acquisitiva di uno o più diritti conferiti specificatamente dal testamento o dalla legge. La successione particolare è quindi una successione che ha per oggetto solo i diritti conferiti specificamente dal titolo, mentre quella universale è suscettibile di ricomprendere anche diritti non espressamente e specificamente indicati. L’attribuzione a titolo particolare prende il nome di legato.
Particolare rilievo assume il luogo di apertura della successione, che è stabilito dalla legge nel luogo in cui il defunto aveva l'ultimo domicilio (art. 456 cod. civ.). È sulla base di tale criterio, infatti, che viene individuata la sede competente del tribunale per le cause che hanno ad oggetto una specifica eredità (art. 22 c.p.c.).